Peschici (FG) - Puglia
 

Borgo degli uomini "venuti dal mare".

 

Il nome Peschici è molto probabilmente di origine Slava in quanto le origini risalgono al popolo degli Schiavoni, chiamati dall’Imperatore Ottone I per liberare il Gargano dai Saraceni.
Secondo lo storico Pompeo Sarnelli le origini di Peschici risalgono all’anno 970 d. C. quando Sueripolo, capitano degli Slavi, allontanò i Saraceni dal Monte Gargano.
Il  di Peschici è probabilmente anch’esso di origine slava, infatti la radice slava “pès” (o “pèsc”) si riferisce alla sabbia,  mentre i toponimi slavo pjèskusa o russo pèski indicano suolo sabbioso.

Dopo il Mille la città di Peschici passò sotto il feudo di Monte Sant’Angelo, donato da Guglielmo II alla moglie Giovanna d’Inghilterra (1177).
Nel tardo Medioevo Peschici passò momenti drammatici nella contesa tra impero e papato.
Nel settembre 1239, 25 galee veneziane mandate dal Papa Gregorio IX contro l’imperatore Federico II di Svevia per conquistare Peschici e Vieste.  Tuttavia il Puer Apuliae riuscirà a riconquistare le cittadine e ricostruire il castello di Peschici, così come quello di Vieste.
Alla fine del ‘500, per evitare i continui saccheggi da parte dei pirati saraceni, vennero fatte costruire lungo la costa le torri costiere, che ancora oggi visibili sulla costa.

Il colore bianco che domina le costruzioni di questa pittoresca cittadina situata su un piccolo promontorio a picco sul mare e il profumo del mare che si mescola con quello dei pini, del rosmarino e del cappero, la rendono unica e da visitare, ideale per passare un periodo di vacanza in relax tra natura e tradizione. Circondata da un mare limpido e da fondali mozzafiato è meta non solo per i turismi italiani, inglesi e tedeschi, ma anche per gli appassionati di pesca subacquea.

Di sicuro interesse è l’Abbazia di Calena, a pochi chilometri dal paese, che conserva al suo interno la antichissima statua lignea della Madonna con Bambino; la Chiesa della Madonna di Loreto; il Castello, il caratteristico centro storico e i Trabucchi,  tradizionali arnesi da pesca dei pescatori dell’adriatico.